Il CHC e la Comunità di Kwama

Conoscendo la realtà sierraleonese e i suoi bisogni, l’impegno dell’associazione, dopo le prime “casette” nel villaggio di Kwama, è andato via via ampliandosi e nel corso degli anni è stato accompagnato il processo di rafforzamento della comunità locale; si è così formata una rete di villaggi, attualmente 16, sempre nell’entroterra rurale delle capitale: la Comunità di Kwama, dal nome del villaggio principale, successivamente formalizzata nella Community Based Organization (C.B.O.) denominata Kwama Community Development Programmes (KCDP), diventata il nostro interlocutore sul territorio.

E negli anni l’impegno si è moltiplicato:

  • a partire dai bisogni igienico/sanitari, ogni villaggio è stato dotato di un pozzo per l’acqua potabile, sono stati costruiti servizi igienici per le scuole

 

  • è stato realizzato un centro di formazione professionale per sarti, falegnami, fabbri, muratori, informatici

  • si è costruito un centro comunitario polivalente per la vita sociale (baffa)

  • è stato costruito e avviato uno show-room per la vendita di prodotti locali

  • si è dato sostegno all’attività dell’ambulatorio medico presente nel villaggio di Crossing

  • sono state promosse le attività agricole, attraverso azioni di formazione e la fornitura di input agricoli tramite il micro-credito

  • sono stati acquistati strumenti per la coltivazione, un piccolo trattore, macchine per la lavorazione di riso e cassava, sementi, concimi, antiparassitari, sempre in dimensione comunitaria

  • è stato acquistato un pick-up per il coordinatore, i trasporti e gli scambi tra villaggi

  • dopo Ebola, è stata realizzata una casa-famiglia per 10 bambini orfani e abbandonati per strada (casa Bethany)

  • poi, più di recente, è aumentato l’impegno con le scuole: costruzione, ristrutturazione, arredamento, borse di studio ecc.

  • Oggi la Comunità di KWAMA raggruppa circa 10.000 persone che vivono in 16 villaggi; sono nate 20 “community farm” per 400 agricoltori ed è stato costituito un fondo economico comune, alimentato dalle varie attività comunitarie ed utilizzato per le priorità riconosciute nelle riunioni dei capi villaggio dopo aver consultato la popolazione. Il coordinatore locale, mr. Clement A. Kanu, è il nostro referente da 15 anni, ed è riconosciuto, ascoltato e perfettamente integrato nella comunità nella quale vive con la sua famiglia. Inoltre, dopo la partenza dei Missionari Saveriani, collaboriamo sul territorio con i padri David, Francis e Valery della Società delle Missioni Africane (SMA Fathers), in collegamento con l’ Arcivescovo di Freetown, che accompagna costantemente l’azione dell’associazione.

In tempi più recenti, su sollecitazione e richiesta di amici sierraleonesi che vivono in Lombardia, abbiamo iniziato progetti in altri due villaggi, situati nel centro e nel nord del paese, Makonday e Mamanso Sanka, investendo soprattutto sulla scuola (vedi La Scuola della Speranza).

La Sierra Leone è lontana ma circa una volta all’anno qualcuno di noi fa visita ai nostri amici. Rinforziamo l’amicizia, valutiamo l’andamento dei progetti e sentiamo le loro necessità per interventi futuri. Ma ora i nostri amici sono più vicini; grazie agli smartphone ci sentiamo e ci vediamo molto spesso e ci sembra di essere là.